Nessuna voglia di fare quello che devo fare e mi sa che mi impegnerà buona parte del fine settimana, sciagurata me. Devo dire che un pò è anche colpa mia, ho nascosto, chiuso armadi, sotterrato, sono sfuggita, mi sono nascosta, passavo rasente il muro, strisciando sui gomiti, con l'elmetto, pur di non vedere. E invece, voilà. Oggi mi sono resa conto che devo. Devo farlo. Perchè la questione diventa più ingestibile, sempre più ingombrante e hai voglia a far finta di nulla, far finta di nulla non lo si può mica fare in eterno, così. Così, ci provo. A stirare, e mi fa orrore anche solo la parola. Stirare, non è un bel verbo, ha troppe r, è troppo corto, non mi piace. Preferisco Lavare i Vetri, che è più completo, oppure Lavare i Piatti, che è più musicale. Stirare no. Eppure devo, mormorò Ella con un fil di voce, devo assolutamente prima che la montagna della cameretta prenda vita e mi venga a soffocare mentre riposo beata nel mio umile giaciglio. Devo, dacchè la Signora che Stira s'è data alla macchia, e ci credo benissimo, chi glielo fa fare alla ScS di occuparsi giornalmente di un numero variabile fra le 4 e le 6 camicie, di un numero imprecisato di magliette, di delirare nel mettere insieme calze di ogni foggia e colore, quando non si decide lassù nella casa in collina di cambiare tutti le lenzuola, e allora sì, c'è un gran divertimento. La ScS Così, lo faccio io. Mi piazzo davanti a un film e via, avanti coi carri, spruzzo e stiro, stiro e spruzzo, fino a ricadere, stremata e rincitrullita, attività celebrale azzerata, sul divano e mormorare sommessa, Abbasta, Abbasta, Abbiate Pietà. C'è un solicello tiepido là fuori, si vede benissimo dalla finestra grande della cucina, c'è un bel colore, tutto farei tranne che star qui a stirare e stirare. Un giro in collina, o sul Corso, che ho adocchiato un ultimo saldo di ballerine da perderci il sonno, ma mentre ci sono, penso in grande. Un bar a Roma, un tavolino a Parigi, nel sole, un macaron e un cafè au lait, una copia di Elle France, un'amica e il niente, il niente assoluto. Meglio che ripassi il mio francese quasi perfetto. En attendant, je vais de fer. Preferivo il tavolino, però.
5 commenti:
Macarons faits maison ou Ladurée, comme l'indiquerait le papier sous la tasse de chocolat ?
J'ai essayé d'en faire à Milan, pas moyen d'y arriver: peut-etre une question de climat, d'humidité, à moins que mes dons de patissière ...
Nostalgie parisienne en tous cas !
Pour le repassage, que j'avais en horreur, j'ai trouvé un truc pas mal: j'écoute des podcasts de mes émissions préférées; vous y croirez ou non mais les piles de linge qui s'accumulent sur les chaises ont miraculeusement disparu.
Saluti da Milano
Gabrielle
Je vais faire comme tu le dit, alors, bien que j'ai l'habitude de regarder un film pendant que je repasse. Avec le résultat que je repasse mal e ne regarde bien le film.
Je suis sure que tes dons de patissiére sont super, mai c'est impossible de faire du macaron special, si tu n'est pas à Paris!
Nostalgie? Je te comprend bien!
Merci de me lire souvent, mème in italien.
L.
Ci facciamo compagnia.... la mansarda trabocca di roba da stirare, ho già 4 stendini pieni e tutto il balcone con le lenzuola stese... per fortuna che si vedono le montagne innevate.... ma sto progettando un mini golfino per Cuore di Maglia, per i nostri bimbetti/e, ho tirato fuori tutto il cotone baby dal baule così la mansarda è ancora più disordinata... ma non importa. Un abbraccio rosy
Quest'anno mi sono regalata un'esciugatrice...il mio programma preferito.. quello che non ti fa stirare quasi nulla.
Anche se onestamente non mi dispiace stirare. Baci Cinzia
e invece a me piace, sai, Laura? Alla mia schiena meno, devo dire. Ma mi piace perche' vorrei fosse possibile fare lo stesso alle situazioni nella vita: eliminate le stropicciature, recuperare la forma e l'aspetto migliore, impartire una piega netta e apprpriata, opporsi al caos che e' sempre in agguato...
Anna
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