Non mollo. Il progetto poncho non mi fa dormire la notte. Solo, io sbaglio. Ma non i punti, lavoro in velocità e scioltezza. Mia madre, in tenera età, mi ha insegnato i misteri e le magie del diritto e del rovescio (ci ha provato anche un maestro di tennis qualche anno dopo, con risultati pressochè inesistenti, tanto che il poverello ha messo un banco di frutta e verdura, non ritenendosi portato per insegnare il nobile sport). Ma tornando alla maglia, ecco, ho comprato questa lanona enorme, bellissima e morbidissima, e dei ferri in bachelite n.12 che, per le loro dimensioni, potrebbero alla bisogna agilmente rendere i loro servigi anche per mescolare la polenta o riattizzare il fuoco del camino. Ebbene, il risultato delle prime righe mi dissaude dal continuare. La consistenza del risultato ottenuto non è tanto dissimile dall'armatura di Lancillotto. Pesa. Rimane rigido. Insomma, più che un poncho un Eternit, quelle che usavano in campagna per fare coprire i pollai. Non è cosa. Così, se fare e disfare sono due lavori ben distinti, come diceva mia nonna, oggi mi occuperò del secondo. Disferò, con le lacrime agli occhi. E riproverò, non so come, ma riproverò. Repetita juvant. Sì, ma a tutto c'è un limite.
01 novembre, 2006
Insisto.
Non mollo. Il progetto poncho non mi fa dormire la notte. Solo, io sbaglio. Ma non i punti, lavoro in velocità e scioltezza. Mia madre, in tenera età, mi ha insegnato i misteri e le magie del diritto e del rovescio (ci ha provato anche un maestro di tennis qualche anno dopo, con risultati pressochè inesistenti, tanto che il poverello ha messo un banco di frutta e verdura, non ritenendosi portato per insegnare il nobile sport). Ma tornando alla maglia, ecco, ho comprato questa lanona enorme, bellissima e morbidissima, e dei ferri in bachelite n.12 che, per le loro dimensioni, potrebbero alla bisogna agilmente rendere i loro servigi anche per mescolare la polenta o riattizzare il fuoco del camino. Ebbene, il risultato delle prime righe mi dissaude dal continuare. La consistenza del risultato ottenuto non è tanto dissimile dall'armatura di Lancillotto. Pesa. Rimane rigido. Insomma, più che un poncho un Eternit, quelle che usavano in campagna per fare coprire i pollai. Non è cosa. Così, se fare e disfare sono due lavori ben distinti, come diceva mia nonna, oggi mi occuperò del secondo. Disferò, con le lacrime agli occhi. E riproverò, non so come, ma riproverò. Repetita juvant. Sì, ma a tutto c'è un limite.
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6 commenti:
Mi chiedo perché non hai continuato con il poncho lilla? Se non era della taglia giusta lo disfavi e lo rifacevi - era una tonalità talmente carina!
cizeta
io ,piu'furba, me lo faro' fare dalla suocera...sai come diceva il mio prof di latino? repetita juvant...sed stufant:-)
ma è bellissimo!! la lana grossa, il colore... non mollare!! mia nonna mi aveva insegnato, io ero riuscita a fare una sciarpa per la bambola. ora dovessi, non so da che parte iniziare.
Bellissimo colore e poi lavorare a maglia fa tanto diva del cinema. mi piacerebbe davvero esserne capace anche io di lavorare a maglia...
Bene, si fa.
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Ma che bello sarebbe?
Sono qua. quando si parte.
;-D
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