Senza un vero motivo grave, stamattina m'è punta vaghezza di sottopormi volontariamente al test delle intolleranze alimentari. Una roba di moda, lo so, ma già avevo qualche sospetto, e volevo andare a fondo della questione una volta per tutte. Risultato. Sono intollerante ad una quantità spropositata di alimenti di consumo quasi quotidiano e che, disdetta, mi piacciono pure. Uno su tutti, il frumento. Grido di dolore, ma come, che ne sarà di me, se non posso mangiare le due uniche, insulse, avulse e convulse fette biscottate tuffate nel caffelatte che costituiscono la mia colazione? E che fine farò mai, se nemmeno un assaggino di focaccia o una forchettata di pasta avanzata dai figlioli, magari mangiata direttamente dalla pentola, che fa tanto zingaro ma ti fa sentire così libera e randagia e un pò homeless, in realtà, dandoti un gusto sottile di trasgressivo casalingo, potrà mai oltrepassare la soglia della mia bocca? Risposta non v'è. Staremo a vedere, il turpe esperimento dura solo due mesi in fondo, e posso sopravvivere. Ma oggi, mentre riflettevo oltre che sulle sciagure umane in generale e sulla mia in particolare, mi è sorta, spontanea, una domanda. Potrebbe esistere mai un aggeggio che stabilisce con esattezza matematica e senza tema di smentita, l'intolleranza a certi tipi di personaggi? Si potrà un giorno arrivare a dire, sono allergica al lievito, alle graminacee e agli ignoranti, ai beceri, ai superbi e ai coglioni, signora cara, io non dico parolacce, ma questa ce l'avevo qui, e proprio non ce l'ho fatta a trattenermi, abbia pazienza ma io, sinceramente, le cose che devo dire le dico e poi siamo amici come prima. Potrei offrire il mio corpo alla scienza e fare da cavia. Avrei anche già pronto un bel campionario di sagome da inserire nell'astruso macchinario. Solo, loro non si individuano come i cavolfiori, al contrario sono subdoli, striscianti e ben si nascondono ad una prima occhiata. Mah, signora mia, anche se quando li cucino il tinello mi si ammorba, beh, meglio i cavolfiori. Non lo pensa anche lei?
08 novembre, 2006
L'intolleranza.
Senza un vero motivo grave, stamattina m'è punta vaghezza di sottopormi volontariamente al test delle intolleranze alimentari. Una roba di moda, lo so, ma già avevo qualche sospetto, e volevo andare a fondo della questione una volta per tutte. Risultato. Sono intollerante ad una quantità spropositata di alimenti di consumo quasi quotidiano e che, disdetta, mi piacciono pure. Uno su tutti, il frumento. Grido di dolore, ma come, che ne sarà di me, se non posso mangiare le due uniche, insulse, avulse e convulse fette biscottate tuffate nel caffelatte che costituiscono la mia colazione? E che fine farò mai, se nemmeno un assaggino di focaccia o una forchettata di pasta avanzata dai figlioli, magari mangiata direttamente dalla pentola, che fa tanto zingaro ma ti fa sentire così libera e randagia e un pò homeless, in realtà, dandoti un gusto sottile di trasgressivo casalingo, potrà mai oltrepassare la soglia della mia bocca? Risposta non v'è. Staremo a vedere, il turpe esperimento dura solo due mesi in fondo, e posso sopravvivere. Ma oggi, mentre riflettevo oltre che sulle sciagure umane in generale e sulla mia in particolare, mi è sorta, spontanea, una domanda. Potrebbe esistere mai un aggeggio che stabilisce con esattezza matematica e senza tema di smentita, l'intolleranza a certi tipi di personaggi? Si potrà un giorno arrivare a dire, sono allergica al lievito, alle graminacee e agli ignoranti, ai beceri, ai superbi e ai coglioni, signora cara, io non dico parolacce, ma questa ce l'avevo qui, e proprio non ce l'ho fatta a trattenermi, abbia pazienza ma io, sinceramente, le cose che devo dire le dico e poi siamo amici come prima. Potrei offrire il mio corpo alla scienza e fare da cavia. Avrei anche già pronto un bel campionario di sagome da inserire nell'astruso macchinario. Solo, loro non si individuano come i cavolfiori, al contrario sono subdoli, striscianti e ben si nascondono ad una prima occhiata. Mah, signora mia, anche se quando li cucino il tinello mi si ammorba, beh, meglio i cavolfiori. Non lo pensa anche lei?
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3 commenti:
mannaggia!!
Ciao Laura,
il tema delle intolleranze mi tocca in modo particolare, ma consolati: siamo tutti intolleranti a qualcosa perche' fondamentalmente si mangia troppo e in genere le stesse cose.
E' una vita che voglio parlarne sul mio blog affinche' la mia esperienza serva a qualcuno che ha gli stessi problemi. Per me i problemi a livello alimentare si sono riversati sulla respirazione...tanti tentativi finche' ora sto ruotando i cibi. Se ti dicono di eliminarli non lo fare: e` addirittura pericoloso (nel momento in cui si reintegrano)...bisogna ruotarli. Questo se la tua intolleranza al frumento e` diversa da intolleranza al glutine. Il lievito, ahime', ne so qualcosa e si trova anche in cibi che non penseresti mai, tipo il miele...via non solo il pane, compreso quello azzimo, ma anche tutti i cibi fermentati, la pasta e fagioli lasciata fino al giorno dopo, frutta e verdura troppo matura, molti prodotti macrobiotici e tanto altro. Pero' si possomo mangiare liberamente in determinati giorni e cosi' ci si pulisce.
Io non ho mai avuto grossi problemi di peso, zero cellulite eppure negli ultimi tempi avevo una ritenzione idrica incredibile...mangiando in questo modo ho buttato giu' 5 chili (di acqua) in una settimana! e ho di nuovo indossato gli abiti dei 25 anni! Devi variare il piu' possibile...spero di avere il tempo per stilare qualcosa di piu' esaustivo.
Cmq, ti assicuro che in Italia siamo un po' tutti intolleranti a questi alimenti...sono ovunque, gli svedesi lo sono al pesce e cosi' via.
Inoltre non e` tutto scorretto quel che dici riguardo certi personaggi...la nostra e` la generazione delle intolleranze perche' abbiamo mille paure...e` la Levi Montalcini che ha fatto certi studi in proposito, non io eh :) Ma sarebbe troppo lungo spiegare qui tutto.
Inizia a mangiare liberamente un giorno e fai seguire tre giorni di pulizia, lontana da certi ingredienti e vedrai che starai meglio.
Poi approfondiamo meglio quello che non puoi mangiare nei giorni "no".
Un abbraccio.
Non ci posso credere, pure questo abbiamo in comune. ho appena scoperto di essere "gravemente intollerante" al grano, latte e derivati, uova, pomodoro... in parole povere, al cibo!
ARGHHHHHH!
Raffa
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