Non c’è un motivo. Del magone ne avevo già ampiamente parlato. Potrei brevettarne la descrizione, lo conosco bene, potrei commercializzarlo in deliziosi astucci color lavanda, con tanto di istruzioni per l’uso, un bigliettino con indicazioni, controindicazioni, composizione e posologia.
- Indicazioni: stato confusionale, smarrimento generale, ricerca di un senso delle questioni più disparate. Offese ricevute, mancanze di tatto, mancanze di cose e/o persone, mancanze e basta.
- Controindicazioni: luogo non consono, presenza di figlioli e/o consorti e/o serpenti a sonagli che ti chiederebbero MaCheCosHai per il solo gusto di sapere con un velo di soddisfazione immotivata.
- Composizione: vuoto nello stomaco, occhi umidicci, una specie di pigna nella gola, che ti sforzi di mandare giù e giù e giù, ma lei, legnosa, se ne sta lì e non si schioda.
- Posologia: quando vuoi. In un giorno che non gira nemmeno a spingerla, in un giorno che non ne hai voglia per default, in un giorno che ti avvicineresti ad un check-in e chiederesti, Per Di Qua, Dove Si Va? Ok, vengo anche io. E ci andresti, così, senza bagaglio e senza niente, forse un maglione e uno spazzolino, e l’iPod e un bel libro, in fondo, nient’altro serve. In un venerdì di nebbia dovunque, fuori e dentro di te, che niente di niente ti serve da faro. Grande concorso. Raccogli i punti dei magoni. Ogni dieci magoni un bel pianto a fontana, asciugandoti gli occhi con uno Scottex con le fragole, appallottolato per bene in fondo alla tasca. Ne ho una collezione. Non rara, credo.
1 commento:
Tsoro scusa.. ma perchè non ci organizziamo e partiamo insieme per paris??
Io di magoni ho già un paio di tessere piene, e se tutto va bene viaggiamo gratis!
call me!
kisses
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