La sveglia stamattina è suonata alle ore 5 o poco più. In casa tutti dormienti, oggi si dà il caso che sia la festa del Santissimo Patrono e quindi le scuole sono chiuse. Che fortuna sfacciata, per non dire di peggio, proprio oggi che devo fare la seconda puntata a Milano. Sì, due giorni e due viaggetti a Milano, avanti e indrè, per non lasciare sola la figliolanza dacchè, si sa, nessuna moldava, ucraina, peruviana, filippina, polacca o simili presta più servizio nalla mia umile casa. Me la cavo con Santo Domingo e "senza dormita". Ma non entriamo in dettagli ininfluenti. Dunque, stamattina ho condiviso la sveglia con i panettieri, i tranvieri e, forse, qualche minatore. Il delirio. Ho cercato a tentoni la gonna nell'armadio, ho sceso le scale con le scarpe in mano, sbadigliando e caracollando, strisciando i piedi fino alla cucina. Il mio sposo, un fringuello. Già preparata la colazione, disposto con grazia tazze e cucchiaini, assegnatomi persino quello viola a quadrettini, il mio preferito. Dovrò approfondire la vicenda: che cosa assumerà mai per essere già all'alba così presente a se stesso? Dovrò indagare. Controllare, per esempio, se dietro i vasi del davanzale sono comparse in circostanze misteriose, deliziose piantine dalle foglie a punta. O se il barattolo dello zucchero viene custodito gelosamente sul suo comodino invece che nella più tradizionale credenza. Fatto sta che lui è un fiore e io una frittata. E non sono nemmeno sollevata dal valzer di porta e riporta, posa e riposa dei figlioli, sarà pure il Santo Patrono ma le attività ci sono e tutte anche. Bene, mi appresto a compiere il mio bel giro. Ma prima annaffio i vasi del davanzale. E cerco il barattolo dello zucchero. Così, giusto per provare. 10 novembre, 2006
Yawhnnnn!
La sveglia stamattina è suonata alle ore 5 o poco più. In casa tutti dormienti, oggi si dà il caso che sia la festa del Santissimo Patrono e quindi le scuole sono chiuse. Che fortuna sfacciata, per non dire di peggio, proprio oggi che devo fare la seconda puntata a Milano. Sì, due giorni e due viaggetti a Milano, avanti e indrè, per non lasciare sola la figliolanza dacchè, si sa, nessuna moldava, ucraina, peruviana, filippina, polacca o simili presta più servizio nalla mia umile casa. Me la cavo con Santo Domingo e "senza dormita". Ma non entriamo in dettagli ininfluenti. Dunque, stamattina ho condiviso la sveglia con i panettieri, i tranvieri e, forse, qualche minatore. Il delirio. Ho cercato a tentoni la gonna nell'armadio, ho sceso le scale con le scarpe in mano, sbadigliando e caracollando, strisciando i piedi fino alla cucina. Il mio sposo, un fringuello. Già preparata la colazione, disposto con grazia tazze e cucchiaini, assegnatomi persino quello viola a quadrettini, il mio preferito. Dovrò approfondire la vicenda: che cosa assumerà mai per essere già all'alba così presente a se stesso? Dovrò indagare. Controllare, per esempio, se dietro i vasi del davanzale sono comparse in circostanze misteriose, deliziose piantine dalle foglie a punta. O se il barattolo dello zucchero viene custodito gelosamente sul suo comodino invece che nella più tradizionale credenza. Fatto sta che lui è un fiore e io una frittata. E non sono nemmeno sollevata dal valzer di porta e riporta, posa e riposa dei figlioli, sarà pure il Santo Patrono ma le attività ci sono e tutte anche. Bene, mi appresto a compiere il mio bel giro. Ma prima annaffio i vasi del davanzale. E cerco il barattolo dello zucchero. Così, giusto per provare.
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3 commenti:
Non mi preoccuperei così tanto ! E' che noi uomini siamo sempre pronti subito ma poi non reggiamo alla lunga e finiamo sfiniti verso le 19.00, mentre voi donne siete più lente a carburare ma poi la sera non dormireste mai. O no ? :-)
Notte notte..
giornata pesante,molto pesante.. ma dovrei essere presente , comunque,domani.
baci mamma
S
lascio qui un bacio. mi pare dia ver capito che vedrai sandra, oggi. io penso a quel piccolo aperitivo nel giardino del sitea. e non vedo l'ora di riabbracciarti.
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