Ci sono volte in cui ci si sente troppo grandi. Un po’ obsoleti, come dire. E tutto quel fantastico bagaglio che è costituito dai nostri ricordi bambini, non è nient’altro che una specie di termometro per capire quanto si è diventati grandi e in troppo poco tempo e quante cose ancora fare e da spiegare e da provare, sperimentare, insegnare. Anche se in fondo si è rimaste un pò oche, ecco. Troppa filosofia, stamattina. Ma ieri, la Princi mi ha sbalordito. Non sono giurassica, sono nata nei primissimi anni 60, dico sempre per tirarmela, figlia del boom economico, con la 500, la lavatrice e le gite fuori porta. E mi è rimasto molto di quegli anni, come a tutti, credo. I miei figli sono figli fortunati, sono sani, piuttosto furbi e, com’è ovvio che dica, bellissimi. Ma si sono persi molto. Per esempio, la TV dei Ragazzi. Cominciava alle 4 e finiva alle 5, se non sbaglio, sul primo canale. Io impazzivo per Giocagiò, una specie di Art Attack che richiedeva in ogni esperimento la famigerata forbice con le punte arrotondate che io non avevo mai. Credo di aver riportato seri danni psichici per questo, insieme alla tristissima vicenda del Dolceforno. Ma tutto questo giro di parole per dire che ieri sera, appena prima di dormire, giocavo con la Princi sotto il piumone, appena prima di quel bacio che accompagna i bambini nel loro viaggio attraverso i sogni di zucchero e di brillantini, che li scorta e un pò li protegge, tra i peluche e il cuscino e il pigiamino coi bottoncini a cuore, e i denti lavati e i capelli spazzolati, e quel vago sentore di borotalco e di inchiostro e di quaderno nuovo che hanno tutti i bambini prima di andare a dormire, che te li baceresti per delle ore, e nemmeno quando pungono di barba e brontolano e un pochino ti respingono perché sono grandi e non si fa più, smetteresti mai. Ieri sera, appunto, cantavo alla Princi “Siamo tutti qui, e tutti insieme, vogliam vedere, Braccobaldo Bauuuuuu!”. Orrore. Chi diavolo è Braccobaldo. Come. Era il mio cartone preferito. Era un cagnetto delizioso, un po’ sfigatello, in realtà, col nasone e la cravatta. Lo adoravo. E tu, Principessina che usi il computer quasi come me, che non riesci a concepire una vita senza telefonino e senza bancomat, e senza supermercato, che i gettoni telefonici non sai nemmeno che cosa sono, che una volta mi hai chiesto se quando andavo a scuola io esistevano già le penne biro, tu, bimbetta quasi decenne che hai un canale tutto per te e che se solo hai voglia di guardare un cartone basta che accendi il decoder e non devi aspettare come noi bambini, le 4 perché inizi il tuo programma, che prima ci sono le previsioni del tempo di Bernacca e dopo Sette Giorni al Parlamento, tu…..mi vieni a chiedere CHI E’ BRACCOBALDO???? Ma hai ragione tu, cuore della mamma. Io ci provo a non farti vivere troppo nel tuo tempo, ti compro Piccole Donne da leggere e ti ho regalato un diario con lucchetto, da scrivere con la penna, e ti ricamo il nome sul grembiule della scuola, dove si va senza lucidalabbra e senza minigonna e senza cellulare, che si usa solo nelle emergenze, e quindi mai. Ma non so quanto resisto. E non so se faccio troppo bene. Forse, è il solo modo che ho per farti capire di tenere quel tuo cuore di bambina così com’è, per molto tempo ancora, e di non fartelo troppo annacquare dall’aridità degli sms, dagli automatismi dei copia e incolla, dalla freddezza delle mail. Scrivi biglietti e lettere, e ricopia a mano, amore mio. E ricordati delle canzoni dei tuoi cartoni preferiti. Le canterai, fra vent’anni, a un’altra bambina, che avrà i tuoi occhi, e che saprà di borotalco e di inchiostro, e che avrà un pigiamino coi bottoncini a cuori. Lo conserverò per lei.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Odore di dicembre.
Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...
-
La Casa in Collina, con tutti i suoi abitanti, era da sempre teatro di storie e leggende, di piccole e grandi tradizioni, qualcuna impara...
-
C'era un libro, una volta, così intitolato. Mi pare fosse di Luca Goldoni, indagherò. Colgo l'occasione per spiegare. In realtà da s...
8 commenti:
Anche io la canto spesso, tanto i miei figli sono abituati. Se è per questo il 24 maggio non dimentico mai di cantare "Il Piave mormorava". Però io il motivetto di Braccobaldo lo ricordo così: "Siamo tutti qui e tutti insieme vogliam vedere Braccobaldo show". Non era così? Baci.
Resisti, ti prego! Mi farai sentire meno sola: le mie pargole sono le uniche a non avere il set da maquillage per bimbe (unica concessione il burro di cacao o lucidalabbra in occasioni assolutamente speciali), trovano bellissime le gonne larghe e lunghe e io mi sono commossa fino alle lacrime quando la grande (7 anni) mi ha detto "mamma, questi jeans a vita bassa" (comprati perchè gli altri non li fanno proprio più, nemmeno nella taglia 6-8 mesi) "sono davvero insopportabili, sono scomodissimi".
Lei conosce braccobaldo, perchè si guarda le videocassette da sempre, e le piace, per fortuna.
Che dici, mettiamo su un club per figli dei figli degli anni '60?
;-)) Raffaella
ps: anch'io, come l'anonimo del messaggio 2, ricordavo "braccobaldo show".
Ciao :-))
Raffa
Forse avete ragione...Era SHOW. Va bene, si vede che giurassica la sono per davvero e che la malattia avanza e che comincio a dimenticarmi le parole delle canzoni.E' l'inizio di un lento ed inesorabile processo degenerativo. Però, con classe.:-)
Baci, anche all'Anonima, che tanto Anonima non è!:-)
e non hai ancora provato a sperimentare l'ebrezza di guardarla negli occhi una mattina di umidità mentre dici "Ho i capelli come Napo Orso Capo"... Mentre le sue orecchie sentiranno cose che voi umani.... allora potrei continuare a terrorizzarla sciorinando nomi dell'aldilà come Ba-bau Pasticcino, il Signor Bonaventura, la Pimpa, Johnny il Bassotto, Isotta (dai che la fai, strombetta metti la marcia e vai), la Bella Tartaruga, Cocco & Drilly... per non parlare del Torero Camomillo. Ma questa è preistoria. Forse la letteratura giapponese potrebbe inquietarla meno?!
Baci & abbracci!
Questo post è una chicca e con lui i suoi commenti. Ho sghignazzato fino alla fine, quando mi sono commossa cogli occhi lucidi.
Ora una bella di mio figlio Giovanni qualche anno fa. Stava guardando appassionatamente un album di foto della sua mamma da bambina: "Mamma, ma tu da piccola eri tutta in bianco e nero?"
Baci e abbracci da noi 5.
Beh, Diamante, sei una bambina se ricordi solo Braccobaldo. Per me la tv dei ragazzi cominciava alle 5 (pa-pa-pa, parapa, parapa, con l'antenna in BN che saliva verso il cielo): c'erano tutti gli amici della scala, tutti seduti per terra in tinello, a vedere nell'unico televisore del palazzo Il Circolo dei Castori, Rin Tin Tin, Campione, Topo Gigio. E dopo Carosello, tutti a nanna.
Continua a condividere i tuoi ricordi con i tuoi figli.
E' importante che sappiano che anche tu hai avuto la loro età.
Io l'ho fatto con il mio bimbo (che ora ha 25 anni) ed è cresciuto figlio del suo tempo, ma un po' anche del mio...così, anche ora, anche se ci vediamo poco non abbiamo bisogno di tante parole per capirci,
ciao
Sciura Pina
Posta un commento