Guidare mi piace. E guido da maschio. Lo so, non è un'affermazione felice, ma è così. Guido meglio di tanti uomini, soprattutto di quelli col cappello. E di quelli con la Duna. Parcheggio con scioltezza e precisione. Di muso e di...retromarcia, và. Posso guidare per ore senza stancarmi, con tutti che dormono a fianco e dietro di me. E dietro dietro, dato che da un pò ho un macchinone a 7 posti. Non avrò altri figlioli, mi sa, anche per il futile motivo che non saprei più che automobile comprare. Ciò detto, stasera ho guidato con la nebbia. Così come mi affascina a guardarla dalla finestra, ben accoccolata sul divano e col camino di sottofondo, così mi indispone a guardarla dalla macchina. Soprattutto se guido io. A nulla serve cantare, come faccio spesso se sono sola e anche quando no, a nulla serve allargare bene gli occhi e andare piano piano, senza sorpassare. I fari sono puntini evanescenti e polverosi, la strada la indovini, quasi, e non vedi l'ora di arrivare a casa, di vedere il campanile allo svincolo dell'uscita che è la tua. Con la nebbia, a pensare non si riesce molto. Si rimane così, un pò imbambolati col volante in mano, a passare il tergicristallo non serve a nulla, quel cotone che c'è fuori, così affascinante eppure così infido, è sempre lì. E se d'improvviso, così come la trovi, svanisce appena sali un pochino per la collina, ti sembra così strano che il mondo che attraversi sia lo stesso di un secondo fa.Ma come, è tutto così lucido, qui, e le luci delle case si distinguono così bene, e i giardini e le cose, e solo un attimo fa ero immersa in un mare opaco e lattiginoso. Ma non importa più. Sarà anche una questione di altitudine e di temperature, a far sembrare la strada verso casa, la più bella che c'è.
30 gennaio, 2007
...com'esuli pensieri.
Guidare mi piace. E guido da maschio. Lo so, non è un'affermazione felice, ma è così. Guido meglio di tanti uomini, soprattutto di quelli col cappello. E di quelli con la Duna. Parcheggio con scioltezza e precisione. Di muso e di...retromarcia, và. Posso guidare per ore senza stancarmi, con tutti che dormono a fianco e dietro di me. E dietro dietro, dato che da un pò ho un macchinone a 7 posti. Non avrò altri figlioli, mi sa, anche per il futile motivo che non saprei più che automobile comprare. Ciò detto, stasera ho guidato con la nebbia. Così come mi affascina a guardarla dalla finestra, ben accoccolata sul divano e col camino di sottofondo, così mi indispone a guardarla dalla macchina. Soprattutto se guido io. A nulla serve cantare, come faccio spesso se sono sola e anche quando no, a nulla serve allargare bene gli occhi e andare piano piano, senza sorpassare. I fari sono puntini evanescenti e polverosi, la strada la indovini, quasi, e non vedi l'ora di arrivare a casa, di vedere il campanile allo svincolo dell'uscita che è la tua. Con la nebbia, a pensare non si riesce molto. Si rimane così, un pò imbambolati col volante in mano, a passare il tergicristallo non serve a nulla, quel cotone che c'è fuori, così affascinante eppure così infido, è sempre lì. E se d'improvviso, così come la trovi, svanisce appena sali un pochino per la collina, ti sembra così strano che il mondo che attraversi sia lo stesso di un secondo fa.Ma come, è tutto così lucido, qui, e le luci delle case si distinguono così bene, e i giardini e le cose, e solo un attimo fa ero immersa in un mare opaco e lattiginoso. Ma non importa più. Sarà anche una questione di altitudine e di temperature, a far sembrare la strada verso casa, la più bella che c'è.
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2 commenti:
E' vero, e' bellissimo, nella nebbia, identificare qualche elemento del paesaggio familiare, che ti fa sentire profumo di casa.
Quando sono nella nebbia mi viene sempre in mente il film Amarcord e la scena del nonno che non riesce a ritrovarsi e crede di essere morto!
Sgommando sgommando!!!!
;-D
vai mamminaaaaaaaaaaa!!!
baci
p.s. io guido uguale a te! ;-*
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