23 agosto, 2009

Presenze.

Nemmeno ho il coraggio di mettere una foto vera. Meglio un disegno. Ho visto un topo. Che detta così non è che sia una notiziona. la cosa sconvolgente per me è che l'ho visto, e mi vengono i brividi, nella mia cucina. Cioè, non proprio nella mia cucina, è complicato da spiegare, questa casa è complicata per come è fatta, forse perchè complicati son gli essere umani che la popolano, alla data. Una specie di ripostiglio, ma situato in alto e alle spalle di chi lava i piatti, per dire. E subito lì di fianco una finestra di vetro a lamelle, si aggiunga. Ecco. Lui usciva di lì e passava di là. Ieri sera, dopo la cena di tredicì, dove ognuno porta qualcosa e poi tutti ti aiutano a sparecchiare e se ne vanno coi Tupperware ancora caldi di lavastoviglie. Mezzanotte passata da un bel pezzo, dove vanno i topi a quell'ora, e soprattutto, che diavolo ci fa un topo in casa mia, nella mia cucina. La risposta è più che semplice, siamo in un bosco, fuori è tutto un fitto reticolo di lentischi e mirti e bacche e cespugli e rocce, e cinghiali, e poi ci sono le case vuote, se passi dai tetti puoi guardare dentro tutte, questo villaggio è fatto così, l'Architetto lo ha pensato così ed è per questo che ci piace tanto. Vabbè. Ma intanto il topo l'ho visto io, non che mi abbia guardato, questo no, non avrei sopportato quello sguardo falso e quegli occhietti piccoli, no, gli ho soltanto visto il sedere, e la coda, Gesummaria, la coda, che è quella che mi turba di più in assoluto. E tutti a dirmi, ma dai, non fare troppe scene, in fondo è uno scoiattolo senza coda, una specie di criceto, la coccinella, non è forse uno scarafaggio con un vestito a pois? Com'è, come non è, non ho mica dormito tranquilla. Psicotica? Disturbata? Fobica? E chi lo sa. Solo, a me gli scoiattoli non sono mai piaciuti e i criceti lo stesso. Studierò il modo per eliminarlo, che non sia crudele, certo che no, ma questa convivenza, mi aiuti a dire, proprio non la sopporto. E nel frattempo, per mettermi il cuore in pace, mi guarderò di nuovo Ratatouille. Ma non servirà, lo so.

5 commenti:

Gallinavecchia ha detto...

Hai ragione. Un conto sono i simpatici topolini dei libri e dei cartoons... altra cosa sono quelli veri, sebbene nel tuo caso, vista l'ubicazione nel verde della tua casa, forse si tratta di un topino terraiolo, ben più sopportabile dei ratti di città... ma sempre topo comunque! ;)

emmafassio ha detto...

wow...avrei avuto esattamente la tua stessa reazione...un topoooooooooooooo...

Steph ha detto...

Ma dai Laura, non ti stressare per niente! C'e la possibilita (scusa... non ho accenti su questo computer), che si fosse trovato in casa per sbaglio e stesse scappando per tornare al sicuro, cioe all'aperto? Dubito che tu ne abbia un migliaio sotto al tetto di topi, ma mi raccomando, non sparare al soffitto!

stefania ha detto...

Ih!Ih!Anch'io all'inizio facevo come te, poi non dico che ci ho fatto l'abitudine( no,no, tranquilla non ho la casa invasa dai topi)ma mi agito meno!Anch'io vivo in collina, in mezzo ad altre case( spesso disabitate) con orti e giardini e qualche topolino spesso entra.Giusto ieri sera, stavo ricamando sulla mia poltroncina preferita e zac...il furbetto mi è passato sotto le gambe.Purtroppo non è nemmeno troppo facile acchiapparli...
Un saluto,Stefania

Amelia ha detto...

no ratatouille non serve soprattutto quando alla nonna cade in testa il soffitto pieno di topi un incubo che si avvera!!!
ahhhhhhh un topo!!!!!

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