21 febbraio, 2010

La Leggenda del Calicantus.

A prima vista, è un fiorino totalmente insignificante. Anzi, ieri sera se ne parlava, e io a pensarci dicevo, Calicantus, che bel nome, ma non so nemmeno come è fatto. E' color della vaniglia, giallo pallido, budino al creme caramel, di quelli fatti in casa, però, non come la DanetteDanone. E poi ha i rami secchissimi e pochissimi fiori, ma quei pochissimi spandono un profumo meraviglioso, di pulito, di fresco, di ambra anche un pochino. E allora? Da dove arriva tutta questa scienza, se soltanto ieri sera non sapevo nemmeno come fosse? Ebbene, oggi me lo hanno regalato. La mia Amica del Lago, quella col fidanzato storico, quella coi capelli lunghilunghi, quella con cui ho organizzato la mia primissima incursione nella mia Isola, da ragazza, come si dice, nel millenovecentottanta e qualche cosa. Lei, che in realtà era una mia collega, ma dove, noi in quello studio ci eravamo capitate per purissimo caso, con le scarpe da ginnastica e il cerchietto nei capelli, ma quali colleghe, eravamo piuttosto compagne di collegio, impertinenti e insubordinate alle sciure coi tailleur, noi che facevamo le gare di corsa nel corridoio e fotocopiavamo il mondo per stare lì a chiacchierare, e le altre occhialute e già vecchie a trent'anni non ancora, le calze contenitive e lo sgabellino sotto la scrivania, che ci guardavano acide e ci invidiavano da morire, lo so, adesso lo posso dire. Fu lì che nacque lo stile Segretaria di Notaio, e io e lei ci eravamo fatte un giuramento, Mai Diventeremo Segretarie di Notaio, E infatti. Ma in tutto ciò, il calicantus? Il calicantus ha la sua bella fetta di importanza. E la sua bella metafora. Nel senso che, nonostante tu ti senta arida e senza bussola, secca come i rami di questa pianta e senza niente da dare a nessuno, nonostante ci siano volte in cui è così difficile trovare la strada che porta fuori e sapere bene quale sia il tuo posto, beh, nonostante questo hai ancora del profumo da spandere nell'inverno che non finisce mai, hai ancora un colore tenue che può stare così bene in un vaso di vetro trasparente. Il profumo del calicantus è fatto apposta per quelle come te, ti porterà lontano e se lo seguirai ti indicherà la strada, cammina a naso in sù e fatti accompagnare su e giù per colline immaginarie, per deserti e per ghiacciai e trovalo, trova un posto che sia tuo, trova un posto al tuo cuore ballerino e alla tua testa disobbediente. Lo troverai, bambina, sarà sopra una roccia o dietro a un cespuglio e se lo guardi bene, non è un cespuglio qualunque, ma un albero secco e allampanato, e ghiaccio e neve non lo scuotono, ama l'inverno e la terra dura di gelo, è pieno di rami rigidi e lunghi come dita che vogliano arrivare al cielo e li vedi questi fiori color vaniglia, ma vaniglia di budino, è da lì che arrivava il profumo che ti ha portato fin qui. Adesso hai trovato il tuo posto, ed ora che sei qui, e conosci e sai, hai imparato a conoscere, a riconoscere, che questo è il calicantus.

9 commenti:

santin ha detto...

che dire cara cug, colpite insieme da malika e da come l'ha definita conte...affinità elettive???buona serata

Knitaly ha detto...

Queste parole profumano.
Buonanotte.

Beta ha detto...

Adoro il calicantus, piccolo sentore di primavera e di delizie nel freddo dell'inverno ... ed il tuo è un delizioso elogio... al sapore di vaniglia :-)

Unknown ha detto...

un prezioso fiore, per farci assaporare quel tempo che ci sta trasportando fuori dal rigido inverno verso una tiepida e timida primavera...
elena p.

Anonimo ha detto...

Sai far ben sognare, tu...

Marina

Editor ha detto...

Belle fiore, ma troppo freddo...

foresta in terra straniera ha detto...

sapore di casa e di inverno veneto

Anonimo ha detto...

Se vi interessa la simbologia:
http://www.cavernacosmica.com/le-virtu-del-calicanto/

Unknown ha detto...

Ho scoperto ieri di aver posto a dimora il calicanto. E' stata una scoperta fragrante, piena di profumo, uno dei più soavi esistenti. Ne ho un esemplere che avevo prelevato quando facevo l'orto didattico in una scuola di Erba. Bello, dall'Erba m'è giunto il calicanto ed ora ho fiorellini minuti e tanto profumo accanto. Grazie per il tuo racconto. Teod'orto

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