Ma assente de che. E da dove. Dal mondo, dalle cose, forse assente anche da me. Nulla di grave, nulla di esagerato, solo un ronzio persistente, un giramento, un capogiro, uno? centomila! da non reggersi proprio in piedi, quelle cose che ti fan sentire costantemente in giostra, nella calcinculo, ad esser così precisi. Così, mi son curata. Appurato che non avevo quasi niente, mi son curata da me, e ho deciso di prenderla bassa, almeno questa mattina, che a fare la malata non ci riesco mica tanto, mi scappa la pazienza, devo star stesa? e va bene, ci sto, ma per massimo un'ora, e poi m'organizzo e faccio cose. Il Supradyn è un prezioso alleato in casi come questo, lo hanno detto illustri scienziati. Solo, non sciolto classicamente, esso va spezzettato, sminuzzato, polverizzato con una carta di credito e sniffato dallo specchio, quello piccolo, quadrato con la plastica dietro, che si attacca col cordino. Ma che scema sei, già, che scema sono. Mi riprendo cucinando e cucinando, stasera un menù di tuttissimo rispetto, dacchè in colpa mi sento per aver perso la mattinata a far la malaticcia. Dunque stasera copio una ricetta di mini cake da questo librino comprato a Parì, una torta salata, forse un cous cous per qualcosa di esotico. Il Supradyn mi rende creativa, efficiente, presente a me stessa, organizzata e scattante. Ohi ohi, la mia testa, però. Mi sa che devo aumentare la dose. O cambiare pusher.
1 commento:
Mi hai dato un'idea: tanto domattina dovevo comunque fermarmi dal pusher per ricomprare l'Argotone (che qui ce ne facciamo delle pere spaziali) così vedrò di procurarmi anche una dose di Supradyn e m'impasticcherò ben bene!
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