La meraviglia. L'assoluta meraviglia. Una volta scoperti, non si lasciano più. Ovvio, come certi amori, gli inizi sono difficili. Vengono dapprima guardati con sospetto, CheCosaSono, arricciando il naso, e dicendo fra sè e sè, Io, Con Quella Roba Lì, Mai. Poi, vedendo le mirabili produzioni che con essi si possono realizzare, ci si incuriosisce, e ci si dice, via, giù, si prova. Non è che tutto funziona alla perfezione, nel senso che la tecnica, è molto diversa, c'è un sapiente gioco di intrecci e di mani, e non è che venga tutto in automatico, certo che no. Sono stati visti ferri circolari volar fuori dalla finestra linda di una villa in stile provenzale, sù, dalle parti mie. Ma tenacia ci vuole, in certi casi, e i risultati non tarderanno. Il ferro circolare è una grande scoperta, un oggetto di culto, sia esso in metallo, in legno di rosa, in bambù o in raffinatissimo cristallo di Boemia, che altro non è che metacrilato, ma il nome non mi piace e allora vada per cristallo, che è più bello. Sono di facile trasporto, si arròtano infatti su essi stessi medesimi, deliziosi serpenti a sonagli, e trovano posto ovunque, sia nelle borse da città che nei cestini da spiaggia. Che luogo meraviglioso è la spiaggia per lavorare al progetto Verde Smeraldo che c'è punta vaghezza di inventare, in questi giorni di indolente vacanza, di assoluto riposo di mente, anima, cuore e sentimento. E lo si può fare in tutta scioltezza, chiacchierando amabilmente sulla battigia, semicoricate, in totale e assoluta sciallataggine, sotto il sole discreto del pomeriggio inoltrato. Alla larga da sabbia e creme solari, Sua Altezza il Ferro Circolare farà un figurone, inusualissimo oggetto mai avvistato sulle locali spiagge. Noi qui la si sa lunghissima, non è mistero.