
03 marzo, 2007
Voglio lui.

01 marzo, 2007
Marzo.

28 febbraio, 2007
Tornata.

E’ stato un bel viaggio. Il mio treno è arrivato stanotte. In realtà, all’inizio avevo un po’ paura. Era un viaggio importante, un po’ impegnativo, anche, ed ero preoccupata. Che le Fragole si schiacciassero, si ammaccassero, non so, si sa benissimo che le fragole son fruttini delicati e un po’ indifesi, basta un attimo di distrazione ed eccole lì, nel carrello, spiaccicate da qualcosa che ci è caduto sopra, magari dalle uova, o dal barattolo della marmellata. E’ stato un viaggio emozionante. Vedere i tuoi pensieri che volano, al di là dei colori del tuo blog, al di là delle righe che inventi tu e dei colori e del carattere, anche, e della fotografia che scegli, per le cose che scrivi.
E’ stato un viaggio divertente. Per i commenti spiritosi e caustici e dispettosi e provocatori, e divertente è stato giocare, a rispondere, a inventare, a ribattere.
E’ stato un viaggio interessante. Ho incontrato persone e visto cose diverse dalle solite, e conosciuto vite e situazioni, meccanismi e modi di fare. Ora son tornata a casa, alle mie Fragole Infinite che amo come una piantina vera, che innaffio e curo, come le violette del davanzale, o i giacinti del camino. Ma non sono a mani vuote.
Ho portato per voi dei souvenir, ricordi di viaggio. Tranquilli, nessun quadretto di ceramica con scritto Da Grazia andai, a te pensai e questo ricordo ti portai. Per il solo fatto che a scrivere tutti gli indirizzi mi faceva male la mano. Ma ho altre cose.
Ho la gioia vera. Che ho provato, davvero, ad alcuni sarò sembrata invasata ed esagerata, ma vedere lì, proprio lì, le cose che ho inventato io, pensato io, fissato io, vederle condivise da una marea di persone, è una soddisfazione grande, è un lago caldo nello stomaco, una specie di singhiozzo, e a niente servono i sette sorsi.
Ho l’entusiasmo. Che ci ho messo e metterò, la volontà, la voglia di far passare i miei sciocchi pensieri e quelli che sciocchi non sono, le mie finte scemenze e anche quelle vere, i miei racconti semiseri, che fanno molto ridere o molto piangere, a seconda delle volte.
Ho la sincerità. Con la quale racconto le cose che so e anche quelle che non so, improvviso qua e là, ogni tanto, ma lo faccio sorridendo e allora, forse proprio arrabbiarsi con me non ci si può, e poi, begli amici che siete, vi porto regali e voi mettete il muso?
Così, con queste cose nel cestino, con le Fragole che non si sono ammaccate nemmeno un pochino, torno qui. Disferò le valigie, non subito. Ora un bagno caldo e una tazza di thè, come si fa dopo i viaggi veri. E una musica, da treno, per questo quasi marzo che il ciliegio ha le gemme e senti un pò che caldo che fa già.
20 febbraio, 2007
Mistero svelato.

La frittata.

18 febbraio, 2007
Stesa.

16 febbraio, 2007
L'inversamento.
Non c'è modo di scoprirlo. Neppure con un'interrogazione parlamentare o richiedendo l'intervento dell'ONU. Inutile. Il motivo per cui, in una sera come tante, che non è successo niente di male e niente di bene, che non è stata una giornata nè esaltante nè tremenda, nè opaca nè brillante, nè noiosa nè elettrizzante, una persona come tante si senta inversa. Al contrario. A testa in giù. Leggermente alterata. Nervosetta. Irascibile. Intrattabile. Insomma, inversa. Ed è chiaro al mondo che, se non si riesce a determinare la causa, men che meno ci si potrà porre rimedio. L'inversamento, sono un'esperta, và assecondato. Ascoltato. Bisogna gestirlo. Così, si potranno indirizzare un paio di urla ai figlioli, terapeutico e assolutamente liberatorio, quando li chiami per cena 7 volte e loro fanno finta di non sentire: perchè mai usare l'interfono di cui la tua casa ipertecnologica è testè dotata. Basterà mettersi al fondo delle scale, prendere un bel respiro e urlare un nome a caso, avete una bella rosa di scelta, e se proprio non si vuol far del torto a nessuno, basterà urlare un E' Prontoooooooo!!!!! che vi farà sentire subito meglio. E se sentono anche i vicini, pazienza, avete avuto fortuna e sono in odore di santità. Essere inversa non è una gran bella sensazione. Non si ha la concentrazione necessaria per leggere, nè per guardare un film. Si vede tutto cupo, tutto contro, tutto al contrario. Non bello. Mi sa che stasera è una di quelle che sere inverse. Eppure, ho già gridato e non mi è passato. Avrei dovuto saperlo. Le sere così arrivano come da manuale, dopo una giornata che non è successo niente di bene nè niente di male. Sì, però così non funziona. E se provassi a spaccare i piatti? Magari aiuta. 15 febbraio, 2007
Le nuvole.

14 febbraio, 2007
Se deve essere...

13 febbraio, 2007
Tombola!

12 febbraio, 2007
Tanti baci.

Odore di dicembre.
Che non è pino, non è neve, non è gelo, non è niente. Non c'è dicembre in questi giorni, non c'è niente del genere, non ci sono le...
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Sarà il periodo. O la mia proverbiale e assoluta frivolezza cosmica. Ma a me, scartare i pacchi, galvanizza. Elettrizza. Mi piace, insomma....
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Da poco, abito accanto a una palestra. Alla palestra di una scuola. Ho spesso la finestra aperta, non mi arrendo ai temporali alle piog...