La vera bellezza. Ingredienti. Si prende un'isola, meglio se di un nome affascinante e misterioso, tipo Caprera. Si sceglie una spiaggia, di quelle con la sabbia bianca e il mare turchese, che ancora ti chiedi perchè mai uno debba farsi quattordici ore di aereo per recarsi ai Caraibi o dove diavolo. Meglio se selvaggia, che mai rastrello o ruspa ci sia passato neppure per sbaglio. Con le alghe, quindi, i tronchi arrivati con le mareggiate, magari qualche bottiglia vuota, ma fa parte del pacchetto. Lì vicino, una boscaglia discreta, gli scogli piatti dove stendersi a leggere, a pensare, a dormire, magari, di quel sonno leggero ed improvviso che prende quando tutto lì intorno non potrebbe essere diverso da come è. La spiaggia si chiamerà, manco a dirlo, Tahiti. Garibaldi, ben lo si sa, era un tour operator. E di quelli coi fiocchi.
2 commenti:
Buone vacanze... allora! (bel posto, però...)
Laura!
Ti ho trovata!
Sono Calligramma, Valentina, insomma, io!!
Come stai?
Che bello ritrovarti, rileggerti, sapere come/dove stai!!!
Corro a mandarti ANCHE una mail!!
Ti abbraccio!!!!!!
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