24 ottobre, 2007

Il ferro da stiro.


Si capisce da subito. Dalla pesantezza che hanno le gambe a scendere dal letto, dai minuti in cui si indugia sulla sponda, guardando fuori, gli alberi, il cielo e poi di nuovo gli alberi e poi di nuovo il cielo, senza spinta, senza voglia, senza e basta. In realtà, qualcosa non funzionava già da questa notte, quando scalze ci si è spinte fino in cucina, a fare uscire il gatto e a bere, bere, bere tonnellate di acqua per mandarlo giù. Ma lui non si è mosso. E' rimasto lì, appeso al suo solito posto, ben accomodato, pesante e ingombrante, sul petto. Un peso sul cuore. Una nostalgia, non so di cosa. Una specie di tristezza ma no che non sono triste, allora è preoccupazione? ma nemmeno, no, non mi preoccupa niente che non sia di ordinaria amministrazione, le solite sciocche cose di una vita comune e semplice. E allora. Allora è lui, questo fardello che ho, il ferro da stiro che non stira ma sta lì, una specie di stanchezza, una specie di mille sensazioni che non si decifrano, ma nessuna gradevole, in ogni caso. CI si sente un palloncino sgonfio, un soufflè squacciato, una lattina di Coca Cola aperta da due giorni. Si cercherà. Di sciogliere questo ammasso di ferraglia, di spostarlo almeno un pochino, di sorridere, magari e non di stare lì a pensarci sù, e a dire, ecco, lo sapevo, eccolo di nuovo, e adesso? Ci si attrezzerà, in qualche modo, che cosa si fa per spostare i ferri da stiro, si spruzzano quintali di appretto sul collo della camicia, così da farlo scorrere meglio, no? E tu spruzza, coraggio, che il ferro scivolerà. Spruzza, muoviti e sospira, vuota fanciulla che ancora non sai che il cuore, bellezza, no che non si stira.

2 commenti:

Gallinavecchia ha detto...

Mi dispiace, ma conosco bene questa sensazione. E' molto più difficile scacciarla quando non c'è un motivo preciso, ma solo mille sfumature. Coraggio.
Un trucco che con me spesso funziona è una bella sessione ai fornelli. Dopo, vedo tutto rosa :-)

copenhagen_by_bike ha detto...

si, stamattina ce l'avevo anche io il ferro. sarà anche la pioggerellina e i termosifoni che - mannaggia a loro - non si sono accesi. quella sensazione di avere un ghiacciolo in gola che a fatica scende giù e che, no, due bicchieri di acqua non bastano. stordita, da una settimana a questa parte mi reco al lavoro priva di energia, che fra un paio di mesi la ruota gira, e allora sì che ce ne vorranno di scorte di appretto... un abbraccio

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