Non voglio che ci sia nessuno con me, esattamente come nessuno ha voluto me. E' da qualche giorno che lo dico, ci vado domani, no, dopodomani, e non ho mai trovato il momento giusto, se un momento c'è, per queste cose. Così, ci vado stamattina. Vado ma non mi piace. E' qualcosa che mi schiaccia, ancora, nonostante tutto il tempo che è passato. E' un dolore che non passa, si attutisce, forse, e a volte nemmeno ci pensi, è lì, in un angolo e ogni tanto si sente. E andare al cimitero, come si deve in questi giorni, non è che farlo uscire, saltar fuori, premere la matita sul foglio fino a quando il segno che ne esce è più spesso e più nero. Piove. Piove di un dolore antico eppure così vivace, piove di magoni ingoiati, di lacrime cacciate giù, ma dove vanno davvero a finire le lacrime che non si piangono? Piove di un ricordo che strugge, di un buco nel cuore, di fiori troppo profumati, di passi su quelle scale, i gradini ad uno ad uno, fatti piano, leggeri e ogni volta è come quella volta, ogni giorno come quel giorno. Ho amato e odiato questo posto, a tempi alterni. Mi piaceva col sole, venivo qui e chiacchieravo, un pò più di un bisbiglio. Qualcuno deve avermi preso per scema. Adesso, invece, mi fa male. Che strano, però, sono grande, adesso, è passato così tanto, avrei dovuto farci l'abitudine. Si può fare l'abitudine ad un amore che và via? Così, resto qui, come mille altre volte e prego, forse, se i pensieri che mi escono possono dirsi preghiere, e ho un senso di rigidità e insofferenza e infinita nostalgia. E di abbandono, anche. Ci vengo sola, senza i miei figli, adesso. Perchè, anche se nessuno mi ci fa sentire e me lo ricorda, io, qui davanti e solo qui , sono figlia. Ancora, figlia.
14 commenti:
e lo sarai sempre. Grazie per ciò che hai scritto.
bacio.
Franci
..vorrei dire di più.. ma non riesco, solo che ti capisco.
un abbraccio fortissimo.
Conosco quelle lacrime... ti abbraccio.
Raffaella
Non si può aggiungere nulla a ciò che tu hai descritto così bene e che è anche dentro di me.Un abbraccio grande.
Un abbraccio grande grande.
Tiziana
Riconosco le lacrime, il magone, e quel sentirsi ancora, sempre, invariabilmente figlia.
Aggiungo la rabbia, il senso d'impotenza, e l'ossessione che porta a rivivere ogni parola, ogni abbraccio, ogni sensazione...
Grazie.
Restiamo figli per sempre e a nostra volta genitori per sempre...
ti abbraccio
Un grande, grandissimo abbraccio. Con tutto il mio affetto.
Anch'io mi domando sempre dove vadano a finire le lacrime che non si piangono....E' un anno che mia nonna è scomparsa..a volte credo che ci sia ancora..tutte le volte che torno dai miei, mi aspetto di trovarla in cucina e invece..vado a trovarla spesso, le porto i fiori che preferiva e bisbiglio poche parole, a volte le stesse, perchè te sei andata senza aspettarmi....
un bacio grande
santin
bello il tuo post.Quel peso lo conosco.
bet-ulla splinder
cara non so che dire leggo.
ti abbraccio forte
da grande vuoi fare la scrittice?? sei faticosa da leggere..
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