31 luglio, 2007

Ode all'Amaca.


Nella vita di ognuno di noi arriva, prima o dopo, il momento degli acquisti scellerati. Non v'è una vera ragione. Complice l'orario dell'aperitivo, ma in grazia di Dio ho sposato un uomo che rifugge sistematicamente il rito pubblico dell'Aperitivo in senso stretto, preferendo ai luoghi affollati e modaioli che in Costa pùllulano, il raccoglimento e l'eleganza e la semplicità e il numero esiguo di partecipanti che viene fornito dall'aperitivo casalingo, ove per casa si intenda il prato, il patio, la terrazza di questa casa di vacanza. Ben perciò, l'efferato rito dell'acquisto scellerato si è compiuto nella giornata di ieri, all'incirca verso le sette di sera. Un'amaca. Non ne possediamo nessuna, nè mai ne possedemmo, perciò anche alla scrivente, regina incontrastata dell'acquisto inutile, l'idea appariva balzana. ma docilmente mi sono lasciata convincere. Dal suo colore naturale, un corda pallido, dalla balza tricot che fa sempre il suo bell'effetto su di me, e dalla sua forma strana ed esotica. Perciò, vada per l'amaca. C'è stata una specie di riunione di famiglia sul dove e sul come, e anche sul con cosa. Alla fine, la scelta è caduta su due piante di corbezzoli al limitare del pratino. Lì, uno studio accurato ha decretato che ci fosse la giusta luce per leggere e dormicchiare, la giusta temperatura, con un sapiente intreccio di correnti e venticelli e, perdiana! anche un posto letto in più che, viste le transumanze di figlioli che avremo nei prossimi giorni, capita giust'appunto a fagiuolo. L'amaca, che celestiale scoperta. Non è letto e non è divano, si può dondolare o stare fermi, si può dormire o leggere, guardare in sù in santa pace, seguendo i propri pensieri più segreti, siano essi la lista della spesa o l'essenza intrinseca della vita. Si può persino scrivere, con penna e blocco, però, giacchè nessuno al mondo mai possa offuscare tanta selvaggia beatitudine con un qualsivoglia orpello telematico, che lo riconduca così nel mondo reale. Sull'amaca è consigliabile non fare assolutamente nulla. Disponibile anche nel modello a due piazze, totalmente inutile, dacchè il suo assetto molliccio e semovibile non consente alcun tipo di approccio amoroso, pena il caracollare rovinosamente al suolo, che non è mai consigliabile. Totalmente stregati da questo nuovo oggetto, abbiamo istituito dei turni per il collaudo della stessa. Peccato che siamo tutti qui, a gambe incrociate sul prato, con il nostro numerino in mano, ad aspettare che termini il collaudo del nostro Capitano. Il mondo intero lo sa, son questioni lunghe, queste con l'amaca!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non fa venire il mal di mare?

Gallinavecchia ha detto...

Che bella l'amaca! Altro che acquisto scellerato, mi pare invece un gran bell'acquisto che giorno dopo giorno, esaurita la fila col numerino in mano come dal salumiere, apprezzerai sempre più. E poi, quel color corda chiaro, s'intona a meraviglia con la parete rosa sullo sfondo.
un bacio

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