10 ottobre, 2007

Riedo.


Verso casa. Anzi, a casa, oramai. La brevissima parentesi romana ahimè conclusa, affascinata come sempre da questa città, che ti dici non è possibile, che sembra fatta di cartone, un set cinematografico, un pezzo di storia recente o lontanissima ad ogni passo che fai. Ma si abituano i romani a spalancare le finestre e a dire, beh, c'è il sole oggi e vedersi lì sotto le rovine romane, così, per caso? Chi lo sa. Roma è caos, è sampietrini che ti squassano i tacchi, è il mercato sotto casa, sono le moto, gli eserciti di turisti, le chiese silenziose. Riedo, al superlativo assoluto da ripassare con la PrinciProfumoDiCocco davanti alla scuola, riedo alle cose da fare segnate su un bigliettino, riedo, colma di reali e leccornie: la confettura di visciole per fare quella torta kosher che mi ha regalato la mia Amica, la stessa che ci ha accompagnato in visita al Ghetto di Roma, che volevo vedere da molto, e dove c'è un'aria di eterno e di malinconico e di fermo, anche, perchè tutto è rimasto com'era, e la gente si saluta sorridendo e le botteghe hanno le porte piccole e gli scaffali strapieni, e pochissime insegne, e c'è profumo di pane e di malinconia, un pochino. Sono rimasta folgorata. Mi piacciono le cose che parlano da sole, la storia di tutti, mi piacciono i romani che ti guardano negli occhi, mi piacciono le drogherie dove ti senti Anna Magnani, mi piacciono le case con le persiane aperte per metà, i portoni, le scale dei palazzi, le cassette della posta e quelle per le offerte agli orfani. E fantastico di storie impossibili, avrei voluto sedermi in una panchina e scrivere e scrivere. Riedo, con biscotti comprati al forno, avvolti in sacchetti bianchi senza scritte, riedo con le matite dell'albergo, con un regalo di mio marito, la cena ai Fori Imperiali, Ricucci che andava a giocare a tennis. Oggi giornatina niente male, giusto per non perdere il vizio. Incasinatissima. Confusionatissima. Impegnatissima. Superlativo assoluto. Assolutissimo.

5 commenti:

perec ha detto...
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perec ha detto...

giusto ieri sera mi chiedevo a che punto siete con l torta... sarà piaciuta? e poi ci sono un sacco di psoti da vedere, cose da fare, palchetti impossibili a teatro, quelli dai quali vedi i movimenti di scena, quelli che sulla carta sono i più sfigati, e nella realà sono unici, punti di vista impossibili. baci a entrambi. estesi a tutto il resto della per ora sconosicuta famiglia...

Gallinavecchia ha detto...

Che bella che è Roma, hai proprio ragione. E mi hai fatto ricordare che è troppo tempo che non ci vado. Bisognerà rimediare :-)

marge ha detto...

Io come romana non sopporto il traffico, il caos, la confusione fino a notte fonda,le code ovunque ma............amo la mia città

Bello questo post, è un'ode a Roma.........

Anonimo ha detto...

Roma è la città che ho odiato. Rumorosa e difficile, un'amica dispettosa con la quale non mi trovavo proprio. Poi, come quando ti sta antipatico qualcuono e finisci per innamorartene, non sono più riuscita ad andar via. Ed ogni giorno (nonostante il caos che ti stordisce, il traffico dove fare qualunque cosa diventa un'impresa, lo smog che ti sporca i capelli) penso di amarla sempre più. E' come l'uomo dei sogni: mascalzone, bello come un dio e prepotentemente misterioso!!!

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