Così, illumina. Il sole che buca le nuvole, che fa brillare la neve ammucchiata sui prati e resa ghiaccia nella notte, diamanti purissimi sul bianco che c'è. Illumina i sentieri, le stradine i campi lisci, le orme lasciate, le aiuole, le foglie bagnate, quel che resta delle rose intirizzite, del cavolo viola piantato nel vaso. Illumina le case laggiù, la città che non si vede, d'inverno mai o quasi, con la nebbia e si ha come l'impressione di non averla più, se non per la guglia del duomo, se stringi gli occhi forse la vedi, eccola là. Illumina e regala un cielo azzurro che è una lavagna, ci puoi scrivere quello che vuoi in una giornata come questa. E' molto freddo ma forse un giro nel verde e nel bianco non potrà che farti bene, il freddo conserva e scuote, rende chiari anche i pensieri più torbidi, stira, gelandole, le situazioni più stropicciate, iberna i vuoti e le mancanze, trasforma le lacrime in piccolissime gemme preziose che non scendono più. Arrossa la faccia e fa tirar sù col naso, e c'è da coprirsi bene, le mani in tasca, una sciarpa calda da affondarcisi, lasciar fuori solo gli occhi per vedere dove vai. Già, ma dove. La strada della collina la conosci a memoria, ma ci si può perdere anche nel sentiero dietro casa, se non si ha la mente sgombra e il passo sicuro. Ma oggi, nel sole e nel limpido, questa luce nuova illuminerà. Il viottolo e le zolle, quel buco prima del campo dove più di una volta hai rischiato di finirci dentro, i filari spogli e l'alloro maestoso. illuminerà anche te, anima inquieta, Regina Dell'Ansia e della Neve, che studi la vita segreta dei pettirossi del pratino, che ti chiudi dentro un castello di zucchero e d'acciaio e non ti lasci illuminare da questo raggio di sole ghiacciato, da questo respiro che si vede dal freddo che fa, da questa neve che riflette, conforta, illumina e brilla.
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