Non che sia diventata nottambula. O forse sì, in effetti ho fatto piuttosto tardi, in queste vacanze, e non per feste, baldorie o affini. Ho letto molto, scritto molto prima di dormire, di solito lo faccio al mattino presto, e adesso, invece, ho cambiato. Domani, purtroppo e per fortuna, ultimo, ulitimissimo giorno di queste vacanze natalizie, passate un pò così, come a togliere il vapore dallo specchio dopo la doccia. Si riapriranno le danze, si riprenderanno orari e incombenze, la scuola, le cose. Un pò mi dispiace, alla fine, ci si abitua in fretta a fare un pò quel che si vuole, con moderazione, certo, ma con quella scioltezza che è tipica di questi giorni. Si riprende. Non che sia un male, ma avrei aspettato ancora qualche giorno, non sono poi di umore d'oro e d'argento e di pietre preziose, non ho voglia del mondo e della gente, del traffico e del rumore. Starei qui. A leggere i miei libri, rileggerne altri, scrivere e scrivere che è una delle pochissime cose che mi fa stare bene davvero, scrivere banalità, perchè, mi dicono, tante ne scrivo, con una straordinaria abilità a metterne tante in fila e tutte insieme. Ringrazio ed ossequio. Starei qui. Ad abbracciarmi da sola, a guardare fuori dalla finestra, ad ascoltare questo vuoto e questo fermento, questa confusione e questo nulla, questo silenzio e questa musica di fiati e percussioni, ognuno per conto suo, senza spartito e senza melodia. Inizierò questo anno rotondo con un entusiasmo pacato, con la corrente staccata, andrò a pile, per un pò, si funziona lo stesso, ma sai che non è per sempre, e che dopo un pò le pile finiscono. Non ho tutta questa energia, la troverò da qualche parte, la cercherò, non posso certo permettermi l'extralusso di stare spenta, il mio meccanismo fa funzionare altri meccanismi e non posso incepparmi, per niente al mondo, no. Nè vorrei. Perciò, scrivo e scrivo, mi analizzo e mi curo, mi prescrivo rimedi e pozioni magiche, mi faccio da sola incantesimi e sortilegi. Succede la sera, perciò faccio tardi, che ancora per domani la sveglia non suonerà, e che posso stare qui, adesso a quasi mezzanotte, a pestare sui tasti e a dire sciocchezze e banalità, a leggere e leggere e a pensare e pensare che a dormire c'è tempo e poi domani, chissà. Tumblr.la douleur exquise.
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2 commenti:
Ehi , intanto buon 2010 e poi....mica puoi scrivere che leggi e leggi e leggi senza precisare CHE COSA leggi!! :-)
Son curiosa, elenca please!
Baci
Roberta dei fagiolini
Una doverosa precisazione, a mio modesto parese, scusa se mi permetto. Ho scoperto il tuo blog da tempo, leggo i tuoi post perchè sei brava e mi piace leggerti, sorridendo spesso.
Non ho mai letto banalità, giuro. Ho trovato nell'ordine: poesia, tanta; dolcezza ed amore, a pacchi; malinconia velata, a volte, allegria e disperazione anche, è la vita. Ho ascoltato frivolezze (anzi frivolitudini), discorsi seri e normalità, che mai però va confusa con banalità. E ques'ultima, permettimi, non sai neanche dove sia di casa.
Ma anche ne avessi mai trovata, ho il buon gusto di sostenere che, quando entri ospite in casa d'altri, si chiede permesso, ci si presenta all'occorrenza, salutando con garbo e non si passa il dito sui mobili a cercare la polvere per mostrartela raggiante. Proprio non si fa.
A sentimento, mi veniva da scriverti così.
Sù, che son sicura che l'energia l'hai rapidamente ritrovata! :-)
Lea.
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