28 ottobre, 2006

Il lusso.


Non è Gucci e non è Bulgari. Anche, intendo, mai disdegnare. Ma quello di stamattina è un regalo vero. Ci siamo regalati un giorno di ponte, privatissimo, solo per noi. Nemmeno il liceale è andato a scuola, complice un influenza vera per metà e un infortunio verissimo giocando a calcio. Servono caldo e coccole. Per tutti. Dormo con le persiane aperte da sempre, inverno ed estate. Raramente guardo la sveglia per sapere che ora è. Mi regolo con la luce o il buio, come le contadine. Un pò la sono, in fondo. Mia nonna mi raccontava spesso delle risaie, devo aver preso da lei. Stamattina ho considerato che, alle 8 scarse, potevo già aver assaporato qualche privilegio. Dormire accanto all' uomo che amo, che non è tanto una cosa da nulla, per cominciare. E il profumo di pulito della federa, il calore morbido della coperta, il gatto che faceva le fusa. Alzarsi piano, aprire appena appena le porte dei ragazzi, della picci, guardarli dormire e provare una soddisfazione sottile nel non doverli svegliare, stavolta, ma richiudere, shhhhhh, che dormano ancora. E fuori, una nebbiolina di minuscoli brillanti, lattiginosi e splendidi, un paesaggio ad acquerello che fa sentire bene. Un fine settimana intatto e ancora da scrivere, qualcosa da cucinare, qualche amico da vedere. Non Gucci, non Bulgari. Molto di più.

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