21 ottobre, 2006

Satisfaction.

Viene da stringermi la mano e darmi una bella pacca sulla spalla e dirmi ma brava da sola. Complimentoni, vividi e sinceri, i più cari a formularsi. Per la prima volta nella mia vita, l’ho fatto. Ebbene sì, via le paure, il timore di non essere all’altezza, la confusione tipica di queste vicende. L’ho fatto, sì, e me ne vanto. L’ho fatto e anche in scioltezza, senza sbagliare. Ho assemblato per la prima volta un mobile Ikea. Anzi, due. Una libreria e un tavolo. Sto allestendo il sottotetto, trasformandolo in un delizioso studio per me medesima. Solo mio. Riceverò i ragazzi e il mio sposo ad ore prestabilite, che potranno facilmente annotarsi leggendo il cartello affisso sulla porta scorrevole nuova di zecca. Quel che un tempo era denominata l’avulsa Camera del Disordine, dove si poteva giocare, imbrattarsi di tempera e scrivere sui muri, è diventato, col pomposo nome di studiolo, alternato ai più plebei loggione o piccionaia, un luogo di culto. Ripulito per bene, accatastati con ordine i quaderni finiti, buttati i giochi rotti, i mazzi di carte incompleti, le bambole senza un occhio. Arredato con sobria essenzialità, non superato il budget di euro 100, con quel suo tetto spiovente ha davvero un fascino bohémien. Ivi leggerò, ricamerò, sono già sul natalizio, signora mia, di questi tempi è meglio portarsi avanti, rifletterò sulle umane sciagure, mi ritirerò dopo una giornata da rodeo, in mistico silenzio, mediterò acquisti sconnessi di articoli di abbigliamento e/o accessori, scartabellerò le riviste di moda alla ricerca del prossimo trofeo. Un'isola, insomma. Qualcosa mi dice che questo luogo rimarrà esclusivo per giorni 1, dopodichè tutti verranno a farmi visita. In effetti, non sono molto distante dal resto della casa. La camera dei ragazzi dista cm.23, quindi non è propriamente un luogo isolato. Tutt’altro. Ma averlo è già gran cosa. Aver montato tutto da sola, poi, mi fa sentire una specie di Zaha Hadid di noialtri. Io, la cui avversione alla precisione è nota al globo, maneggiavo con destrezza e rara maestria cacciaviti a stella e brugole, viti e rondelle. Il mondo del bricolage non ha più segreti per me. Di stucco il mio sposo, oramai sono lanciata sulla via dell’architettura e della minuteria. Resta solo un quesito. Dove occultare la manciata di viti che ho avanzato. Ma a questo, penserò poi.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

io sono ikea dipendente. montato tavolini, porta cd, mobiletti del bagno, divano (tremendo, non lo raccomando), sgabelli. per me la brugola non ha segreti. e comunque sono dell'idea che se si entra all'ikea, non è possibile uscire senza qualcosa. fosse anche lo spegnicandele (io ovviamente, ce l'ho). soprattutto se si era entrati solo per curiosare.

Anonimo ha detto...

Viti e bulloni avanzano sempre.
Parola di esperta.
:-)

daniela ha detto...

… se mi dai qualche coordinata e una bussola te la mando io la liquerizia che cerchi…

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