Dove vanno, nessuno lo sa. Si può provare ad immaginare, farsene un'idea, supporre e azzardare, ma il luogo esatto, nessuno lo sa. Nessuno può arrivare a dire con certezza, ecco, sono qui. Qui a sinistra quelli della scuola, da ragazzini, a destra per i maschi, a sinistra per le femmine. In questa scatola quelli velocissimi, durati una settimana, in quest'altra quelli durati mesi. Per gli anni, invece, bisogna guardare un pò più in basso. Tutti ne abbiamo almeno uno e lo teniamo lì. E non ci fa nè caldo nè freddo, non ci rallegra e non ci dispera, semplicemente, è lì. E non ci pensiamo mai o quasi, e qualche volta ne ridiamo con mariti e figlie, forse ci ha fatto così male che lo abbiamo cancellato o stropicciato e buttato via, come si fa con gli scontrini e le vecchie liste di cosa comprare. Totalmente inutile. Ma nessuno di loro lo è per davvero. Ciascuno ci ha insegnato qualcosa e lasciato qualcosa, tutti ci hanno fatto molto ridere o molto piangere o tutto insieme, ma nessuno è passato così, veloce, come acqua fresca. Ciascuno ha insegnato, a modo suo. A chiudere il dentifricio, a non essere troppo presenti nè troppo assenti, a conservare uno spazio segreto e a non chiedere mai, sì, ma quanto. Sono lì, quelli di un mese e di mille anni, quelli veri, grandi da non dormirci la notte, quelli noiosi, quelli da film, quelli politically incorrect, quelli per la vita o per il week end. Ognuno di noi ne potrebbe parlare per ore, raccontarli e un pò riaverli, per un secondo, ma nessuno al mondo mai saprebbe dire dove sono andati, gli amori finiti. Perchè nessuno, in fondo, lo sa.
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