Proprio maggio non pare. Già liberati dall'armadio deliziosi sandalini capresi e pantaloncini leggeri leggeri, magliette impalpabili e canottiere tutte tempestate di pietre preziose, già rovistato nella scatola dei costumi per fare il punto della situazione, ecco, si guarda fuori, si guarda in sù e la voglia scappa da tutte le parti. Voglia di fare qualunque cosa, dall'uscire dal letto all' andare in ufficio, dall'azionare il microonde a firmare un diario, a versare il latte al gatto.. Il nulla cosmico. Una vera ricetta non credo esista, per scrollarsi un pò di dosso questa polverina di indolenza e di latente incazzatura, che non è proprio che si è arrabbiati, no di certo, però, si accettano proposte per esserlo, ecco. Che fare? A nulla servirà l'organizzarsi, pianificare, ritagliarsi un paio d'ore di scialo totale in palestra, che poi tanto scialo non è ma fatica da miniera e che non mi sentano gli operai del Sulcis, per i quali nutro grande ammirazione. Ma questo è. Recuperare in men che non si dica una lampada munita di Genio, quella delle favole. Strofinare con grazia e chiedere, con umiltà, una mezza dozzina di desideri esauditi ( lo so, erano tre, ma signora mia, con l'euro, tutto è aumentato). Comincio io. Dunque, una Prada in canvas, una gonnina di voile e un sole lucidissimo, di quelli da mal di testa, di quelli che ti fan dire, che caldo che fa, quel sole discreto ed educato di maggio, che ti porta il profumo dei tigli, quello lì. Forse non funzionerà, ma provare, in fondo, non costa nulla.
02 maggio, 2006
Due Maggio ??!!
Proprio maggio non pare. Già liberati dall'armadio deliziosi sandalini capresi e pantaloncini leggeri leggeri, magliette impalpabili e canottiere tutte tempestate di pietre preziose, già rovistato nella scatola dei costumi per fare il punto della situazione, ecco, si guarda fuori, si guarda in sù e la voglia scappa da tutte le parti. Voglia di fare qualunque cosa, dall'uscire dal letto all' andare in ufficio, dall'azionare il microonde a firmare un diario, a versare il latte al gatto.. Il nulla cosmico. Una vera ricetta non credo esista, per scrollarsi un pò di dosso questa polverina di indolenza e di latente incazzatura, che non è proprio che si è arrabbiati, no di certo, però, si accettano proposte per esserlo, ecco. Che fare? A nulla servirà l'organizzarsi, pianificare, ritagliarsi un paio d'ore di scialo totale in palestra, che poi tanto scialo non è ma fatica da miniera e che non mi sentano gli operai del Sulcis, per i quali nutro grande ammirazione. Ma questo è. Recuperare in men che non si dica una lampada munita di Genio, quella delle favole. Strofinare con grazia e chiedere, con umiltà, una mezza dozzina di desideri esauditi ( lo so, erano tre, ma signora mia, con l'euro, tutto è aumentato). Comincio io. Dunque, una Prada in canvas, una gonnina di voile e un sole lucidissimo, di quelli da mal di testa, di quelli che ti fan dire, che caldo che fa, quel sole discreto ed educato di maggio, che ti porta il profumo dei tigli, quello lì. Forse non funzionerà, ma provare, in fondo, non costa nulla.
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1 commento:
chiudi gli ochhi. E respira a fondo, proprio a fondissimo. Ecco, ora riaprili. Guarda, il sole fa capolino. Forse, ce la facciamo.
s.
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