Per le volte che hai pianto, che hai sorriso e quelle che sei stata lì, a fare niente. Per le canzoni che canti, per le torte che fai, le volte che metti il muso e che ti arrabbi e che ci resti male e preferiresti uno schiaffo, magari. Per le mattine che sei di corsa, e quelle che, come un lusso, puoi fare con calma, quando tutto và liscio e morbido come seta e quando invece parte storto e di lato e niente proprio niente sembra funzionare e vorresti tornare a dormire, non vista, e rimettere la sveglia e coprirti fin sulla testa e fare tutto da capo, e meglio, che questa qui non valeva. Per le persone che ami e glielo dici, spesso, te l’ho mai detto che, non questa volta, ogni volta è un pacco nuovo da scartare. E già che ci sei dì anche che ci hai provato e che proprio, di amarli più di così, così forte e così tanto, proprio non è possibile. Per quando aspetti fuori dalla scuola e guardi bene per vedere le loro facce e i loro zaini e la loro vita uguale a tutte le altre eppure così speciale per te, perché quelle facce le hai svegliate stamattina nel caldo del cuscino, e le hai rincorse con la merenda e il quaderno a righe e in quella maglia c’era un buco e l’hai ricucita tu proprio ieri sera, e la treccia che hai fatto tu un po’ più lasca, adesso, e tutto ti sembra famigliare, amico, tuo. Per le volte che ti svegli la notte e ti guardi accanto e ti dici che mai, se mai, avresti voglia di svegliarti da un’altra parte, in un altro letto e in altre lenzuola e con un altro uomo vicino e ti sembra ridicolo e demodè e un tantino appiccicoso, anche, ma che importa, in fondo. Ho l’immunità, quest’oggi e posso dire quel che voglio. Per quando chiacchieri con le amiche e non importa se di cosmico o di scemo, perché ogni volta loro sanno e sì che lo sanno che ti butteresti nel fuoco laddove necessario, per aiutarle, per vederle sorridere se da molto non lo fanno, e se proprio non si può e non ci puoi fare niente loro sanno che sei lì, a portata di mano, se vorranno una parola, una risata, un discorso semi serio, magari una sgridata, un qualche cosa qualsiasi per tirarsi fuori di lì. Per me, oggi, che è la mia festa e sono felice, vorrei un compleanno normale, una fetta di torta e le candeline, un regalo costosissimo e mille senza valore, in apparenza, ma da tenere cari, vicini, da non buttarne via la carta e lo spaghino. Servirà. Per me, una tonnellata di auguri a vicenda, ma che dico, di auguri allo specchio, a farmi le boccacce e a dirmi che sì, ho quarantatrè anni e me ne sento quasi ventotto, perché sono frivola e un po’ incosciente, spendacciona e credente, sincera e incostante, falsamente sfrontata e distratta, un po’ timida, qualche volta. Il regalo più bello è che tutto quello che c’è ora, adesso qui tutt’intorno rimanga tutto esattamente com’è, un fermo immagine per tutta la vita. Scarterò in silenzio, con gli occhi lucidi facendo attenzione a non sgualcire la carta e arrotolando per bene lo spaghino. Servirà.
7 commenti:
Buon compleanno e mille altri sogni e baci e sorrisi..
Angela.
Felicissimo compleanno. Ti auguro davvero che si avveri ogni tuo sogno.
Un abbraccio Alessandra
Un abbraccio cara e che tutto resti così com'è!!!
;-)
e grazie ancora per il bellissimo pensiero e per la compagnia..
baci
auguri e baci.
Auguri! Un po' per tutto, a dire la verità, non solo per il compleanno. In particolare per una nuova strada che sappiamo noi, magari un successo... chi lo sa? E che, visto il momento, potrebbe anche essere un regalo di compleanno, così il cerchio si chiude.
Michi
Auguri super mitica. Auguri dolci e forti. Pazzi e serissimi. Intimi e urlati ai quattro venti come piacciono a te!
Un bacio nella speranza di vederti presto anche se grazie al tuo blog ti sento vicina.
Mi raccomando fai la matta e divertiti tanto per ul tuo compleanno. Ribaci
La tua amica della pastiera.
Auguri mia dolce, simpatica e ingombrante amica.
P.S. ingombrante non è relativo a fatti materiali, neh!
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