E' risaputo, da secoli, ormai. L'allestimento di una casa, dal nulla, è quanto di più divertente, certo, affascinante e creativo ma stancante e sconvolgente possa esserci. Si deve pensare ad una quantità indecente di cose, dalle fondamentali alle superflue, dalle indispensabili a qualle totalmente inutili. Una volta definito il posto della scopa (la volevo leopardata, non l'ho trovata), delle lenzuola e della pasta, ecco che nella to do list appare la voce Cucina. Un gioco da oratorio. Un'idea di massima ce l'abbiamo tutti, chi più chi meno. Una pentola per gli spaghetti, un bricco per il latte, una padella per frittate, bistecche e affini. E tutto il resto? Alla Prima Cena in una casa di recente impianto ci si renderà ben presto conto di aver dimenticato, nella Prima Spesa, una quantità insospettabile di oggetti e alimenti. Primo fra tutti il sale. E l'aceto, e nemmeno quello balsamico, quello, come dire, di base. E poi l'apriscatole, la pellicola, il thè per la colazione di un Infante, già perchè ogni Infante ha una colazione diversa, così, tanto per rendere le cose più complicate. E poi, LUI. Lo spremiagrumi. Dimenticato nell'Ultima Spesa da Ikea, di vitale importanza per chi a colazione beve una spremuta d'arancia e qualche biscotto, o chi adora bresaola e rucola inondate di limone. La scrivente impallidisce a 6 paia di occhi che la scrutano con aria inquisitoria. No, lo spremiagrumi non l'ho comprato. Ma ho un rigalimoni. Va bene uguale?
Ho paura di no.
2 commenti:
lau, non si puo'. Non senza il rigalimoni. E il separatuorlo?
S.
Non dire nulla. Già mi sale l'ansia da levatorsoli.
Posta un commento